Tariffe. Gruppo di Fratelli d’Italia: “Da Regione modello a territorio in grave crisi. Questa è l’amara realtà costruita dal centrosinistra per i cittadini emiliano-romagnoli”

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Tariffe. Gruppo di Fratelli d’Italia: “Da Regione modello a territorio in grave crisi. Questa è l’amara realtà costruita dal centrosinistra per i cittadini emiliano-romagnoli”

Il gruppo di Fratelli d’Italia in Regione commenta i preoccupanti dati che emergono da valutazioni di enti indipendenti

“La notizia di come l’Emilia-Romagna si sia ritagliata il poco invidiabile primo posto tra le Regioni più care del Paese ci preoccupa sempre di più ma conferma una volta di più di quanto sia amara la realtà creata dal centrosinistra per i propri concittadini”.

Così il gruppo di Fratelli d’Italia della Regione Emilia-Romagna che stigmatizza una volta di più l’involuzione e la crisi in cui si stanno dibattendo i territori di quella che molto boriosamente è sempre stata venduta dal Pd e dai suoi alleati come la Regione che faceva da locomotore per l’intera nazione.

“Noi è da anni che mettiamo in evidenza come le “narrazioni” tanto care al Pd e ai suoi alleati (sinonimo del meno elegante ma molto più chiaro fake news) avevano ben altro riscontro nella quotidianità di tutti noi e le rilevazioni comparse oggi chiudono un quadro fatto di lacrime e sangue con l’inasprimento unilaterale a tutte le imposte e tariffe regionali deciso in perfetta solitudine dal neo Presidente della Giunta de Pascale. Scelte non condivise e non comunicate ma imposte in maniera alquanto imbarazzata per (si dice) mantenere una sanità piena di sprechi e inefficienze, come testimoniato ad esempio dalle liste di attesa e dalla nefasta introduzione dei CAU a cui si aggiunge la mancata riapertura da sempre annunciata dei punti nascita nelle aree interne della Regione”.

Per i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, poi, l’aumento delle tariffe regionali è solo il primo passo per quella che viene definita come “una resa generalizzata di fronte al peso di una realtà assolutamente difforme da quanto raccontato in questi anni” e per capire interamente il fenomeno basta soffermarsi alle dichiarazioni dei principali comuni del territorio che stanno seguendo quelle dei vertici regionali.

“Se pensiamo agli aumenti decisi improvvisamente (anche qui senza uno straccio di confronto con la cittadinanza) da Bologna, quelli annunciati da Modena o sussurrati da altri capoluoghi di provincia, capiamo bene come l’intero modello consociativo su cui si basa da sempre il potere della sinistra in questa Regione sta crollando miseramente e a pagarne le spese in maniera indistinta sono tutti i cittadini di questa Regione. Nel lottare contro l’arroganza di questo centrosinistra, siamo comunque pronti a collaborare per il bene comune se da de Pascale e dalla dirigenza del Pd provenisse una sana autocritica con conseguente richiesta di aiuto, ma smettendola con il puerile giochino politico di addossare ogni responsabilità ad un Governo nazionale “reo” di essere in carica da soli due anni e che, per la prima volta da circa quindici anni, non è a guida Pd . Fino a quel giorno, però, la nostra opposizione ad un governo del territorio così fallimentare, inefficiente e controproducente sarà ancora più convinta e puntuale”.