Premesso che:
- il decreto legge n.115 del 9 agosto 2022 ha introdotto il meccanismo del c.d. payback, prevedendo che in caso di sforamento della spesa sanitaria effettuata dalle regioni le imprese fornitrici di dispositivi medici siano chiamate a coprire il 50 per cento delle spese in eccesso;
- tale meccanismo espone le piccole e medie imprese fornitrici di dispositivi medici ad un notevole pregiudizio;
- secondo i dati della Federazione Italiana Fornitori Ospedalieri, solo per il quinquennio 2015-2020 le aziende dovrebbero restituire in media somme pari a metà del proprio fatturato annuo (circa 3,6 miliardi di EUR), con ingenti difficoltà fiscali;
appurato che:
- il fondo nazionale di 1.085 milioni di euro non risolve il rischio di fallimento per molti con perdita di occupazione;
- si prevede un’incidenza negativa sulle forniture per il SSR con una contrazione del diritto alla salute nelle strutture pubbliche non garantendo qualità e tempestività delle cure;
evidenziato peraltro che:
- FIFO Confcommercio e Confindustria dichiarano che l’obbligo alla partecipazione alla spesa pubblica è illegittimo, incostituzionale e pregiudizievole così come precisato nei ricorsi al TAR e nell’esposto alla Commissione Europea ove si denunciano la violazione del principio di libera circolazione delle merci nell’UE, della normativa sugli appalti pubblici, nonché il pregiudizio per lo sviluppo delle imprese;
interroga la Giunta per sapere:
- quali misure saranno attuate per garantire il diritto alla salute dei cittadini e il diritto al lavoro dei dipendenti delle aziende danneggiate.